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  • Japanissimo Staff

Speciale Fukui ② - Echizen Washi no Sato, il Villaggio della Carta di Echizen.

Alle pendici delle montagne ad est della città di Echizen si trova un agglomerato urbano, formato da 5 piccoli villaggi costituiti in un’area chiamata Goka, nel paesino di Imadate. Quest’area è conosciuta col nome di Echizen Washi no Sato (Villaggio della Carta Giapponese di Echizen), dove per washi si intende appunto la carta tradizionale giapponese.

Questo luogo è famoso per essere il sito con la maggiore concentrazione di laboratori artigianali di produzione di washi in tutto il Giappone. Al momento ve ne sono circa 70 attivi, e la lavorazione della carta è rimasta pressoché immutata nel corso dei secoli. La produzione di questo tipo di carta richiede un clima freddo e una bassa umidità, e gli inverni nevosi di questa zona la rendono il luogo ideale per questo tipo di attività.



Kawakami Gozen: la dea che insegnò agli abitanti come fabbricare la carta


La storia vuole che circa 1500 anni fa una donna, visitando la regione, provò compassione per gli abitanti della stessa, poiché il terreno sul quale essi vivevano era paludoso e non dava adito alla raccolta di riso. Non poter coltivare riso all’epoca equivaleva ad una condanna alla povertà, ed è proprio per far in modo che gli abitanti dell’antica Echizen sfuggissero a questa povertà che ella insegnò loro a fabbricare la carta da materiali naturali come le piante di Kozo, una variante del gelso da carta. La donna successivamente scomparve nei dintorni dell’alto corso del fiume (in Giapponese Kawa-kami) ed è per questo che fu soprannominata Kawakami Gozen (dove Gozen sta per “Principessa”). La figura di Kawakami Gozen viene tutt’oggi venerata come Kami Shinto (dio della religione Shintoista) della carta all’interno del Santuario di Okamoto-Otaki.



L'importanza della Echizen Washi


Quella della carta tradizionale giapponese è una delle principali industrie dell’area di Echizen, che da lavoro a circa 500 artigiani. La carta viene ancora oggi prodotta a mano (questo ne spiega l’elevato costo di vendita sul mercato) e gode di grande apprezzamento sia a livello nazionale che internazionale. Persino la Casa Imperiale Giapponese utilizza la carta prodotta in questa zona in occasione della nascita di un nuovo membro della famiglia, per annunciarne il nome. Assieme a Tosa, nella prefettura di Kochi, e Mino, nella prefettura di Gifu, Echizen risulta quindi una delle tre città con la più grande produzione di washi. Una caratteristica della zona è che qui la carta viene prodotta tutto l’anno, e quindi ne costituisce l’unica attività, mentre in altri villaggi essa occupa solo la stagione invernale, quando non ci si può dedicare alla coltivazione del riso.



Il curioso caso del santuario dal doppio nome


Centro spirituale della zona è l’Okamoto-Otaki Jinja (Santuario di Okamoto-Otaki), nel quale viene venerata Kawakami Gozen. Questo santuario presenta numerose peculiarità, a partire proprio dal nome. In Giappone è difficilissimo, se non quasi impossibile, trovare un santuario Shintoista che abbia ufficialmente due nomi, e questo è uno dei rarissimi casi. In principiò fu il Santuario di Okamoto, eretto nel 5 secolo per venerare Kawakami Gozen. Tuttavia nell’8 secolo, quando il Buddhismo in Giappone aveva assorbito elementi dello Shintoismo (e viceversa) nella stessa area, venne costruito un complesso che presentava aspetti di entrambe le religioni. A seguito della legge sulla separazione delle correnti religiose del 1868, questo complesso divenne quello che oggi è conosciuto come il Santuario di Otaki. Il doppio nome si deve al fatto che i due altari votivi sono all’interno dello stesso edificio e condividono lo stesso recinto.



Sperimentare la tecnica di lavorazione


A parte Okamoto-Otaki Jinja, altri due luoghi di interesse in Echizen Washi no Sato sono il Museo Culturale della Carta Giapponese e il Museo delle Arti “Udatsu”, dove è possibile conoscere la storia della Echizen Washi e osservare da vicino tutti i processi di lavorazione della carta. Durante la mia visita in zona, ho avuto modo di visitare un laboratorio artigianale dell’area di Goka e assistere in prima persona alla produzione della carta. Dopo aver ascoltato la spiegazione del maestro artigiano, mi è stata data la possibilità di produrre la mia washi, il tutto rigorosamente a mano. Una volta asciugata, la carta diventa poi un simpatico souvenir da portare a casa. È possibile fare questo tipo di esperienze durante la propria visita al Villaggio della Carta, tenendo presente, tuttavia, che ogni laboratorio artigianale è a tutti gli effetti un luogo di lavoro, e che bisogna agire sempre nel rispetto di chi è impegnato nella produzione della carta.



Come Arrivare


Dalla stazione JR di Takefu, prendere l’autobus della compagnia Echi-Tetsu sulla linea Nanetsu diretto ad Akasaka e scendere alla fermata “Washi no Sato”. Il tragitto dura circa 20 minuti per un costo di JPY 500. In alternativa, è possibile prendere un taxi alla stazione JR di Takefu verso Washi no Sato. Il costo approssimativo è di circa JPY 2500.


Il Consiglio di Japanissimo


Se vi trovate in zona tra il 3 e il 5 Maggio potrete assistere al Kami Matsuri, o Kami Festival (un Kami è un dio dello Shintoismo che risiede in un Santuario), che viene celebrato per rendere omaggio a Kawakami Gozen. Nell’occasione un Mikoshi (altare votivo che viene portato a spalla) viene trasportato fin sopra la montagna, dove si trova il vero altare nel quale risiede la dea Kawakami Gozen.

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